Il diritto penale prevede l’erogazione di sanzioni penali a chiunque commetta azioni che l’ordinamento giuridico riconosce come reato.
Ma, cos’è il DIRITTO PENALE
Il diritto penale è una branca del diritto pubblico che comprende l’insieme delle norme giuridiche che disciplinano quei comportamenti illeciti per i quali è prevista una sanzione penale. Questa sanzione può essere l’ergastolo, la reclusione e la multa per i delitti, o l’arresto e l’ammenda per le contravvenzioni. La tipologia di pena contraddistingue la norma penale da qualunque altro precetto dell’ordinamento giuridico.
I reati contro la persona sono quei crimini che mettono a repentaglio non solo l’incolumità fisica della vittima ma anche tutti gli aspetti fondamentali della persona intesa in senso lato, come ad esempio l’onore e la libertà. Questi reati sono disciplinati dal Titolo XII del Codice Penale.
I reati contro la persona si suddividono nelle seguenti categorie:
- Delitti contro la vita e l’incolumità personale: Questi reati puniscono tutte le condotte violente che mettono a repentaglio l’integrità della vittima oppure la sua stessa esistenza. Vi rientrano reati come l’omicidio, le percosse, le lesioni personali, l’abbandono di persone incapaci, l’omissione di soccorso e la rissa. Tra questi reati, molti posso essere puniti anche a titolo di colpa, stante il maggior livello di tutela garantito dall’ordinamento al bene fondamentale della vita e dell’integrità fisica.
- Delitti contro l’onore: Questa categoria include reati come la diffamazione.
- Delitti contro la libertà individuale: Questi reati sono suddivisi a loro volta in reati contro la personalità individuale, contro la libertà personale, contro la libertà morale, contro l’inviolabilità del domicilio e contro quella dei segreti
I reati contro il patrimonio sono quei reati che offendono l’insieme dei rapporti giuridici di natura economica della vittima. Questi reati sono in grado di colpire le risorse economiche di una persona. In pratica, rientrano all’interno della categoria dei delitti contro il patrimonio tutti i reati che impoveriscono la vittima: il furto, l’appropriazione indebita, la truffa, ecc.
Il Codice Penale italiano suddivide i delitti contro il patrimonio in due categorie principali:
- Delitti contro il patrimonio mediante violenza alle cose o alle persone: Questa categoria include reati come il furto, la rapina, l’estorsione, il danneggiamento.
- Delitti contro il patrimonio mediante frode: Questa categoria include reati come la truffa, l’usura, la circonvenzione di persone incapaci, l’appropriazione indebita, la ricettazione, il riciclaggio.
Alcuni dei reati inseriti tra i delitti contro il patrimonio sono in grado di ledere non solo il patrimonio del singolo individuo ma anche altri beni giuridici. È il caso, ad esempio, della ricettazione: chi acquista un bene rubato o frutto di altro delitto non solo compie una condotta che, rendendo ancor più difficile il reperimento della refurtiva, danneggia la persona che si è vista sottrarre la cosa, ma ostacola anche il buon funzionamento della giustizia, la quale farà fatica a risalire al suddetto bene
I reati contro la pubblica amministrazione sono quei delitti che possono mettere in pericolo il buon andamento dell’amministrazione statale. Questi reati sono disciplinati dal Titolo II del Codice Penale.
Possono commettere uno dei reati contro la pubblica amministrazione sia i comuni cittadini (cosiddetti “privati”) che i pubblici ufficiali e gli incaricati di un pubblico servizio.
I reati contro la pubblica amministrazione si suddividono in due grandi categorie:
- Delitti commessi dai pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio contro la Pubblica Amministrazione: Questa categoria include reati come il peculato, la concussione, la corruzione, l’abuso d’ufficio.
- Delitti commessi dai privati contro la Pubblica Amministrazione: Questa categoria include reati come la violenza o minaccia a un pubblico ufficiale, la resistenza a un pubblico ufficiale, l’interruzione di un servizio pubblico.
Il bene giuridico protetto da queste norme è rappresentato quindi dall’interesse della collettività a una gestione della “cosa pubblica” sana, trasparente ed improntata ai principi di legalità e imparzialità
La costituzione di parte civile è un istituto giuridico previsto dagli articoli 74 e seguenti del codice di procedura penale italiano. Questo istituto permette al soggetto danneggiato da un reato di esercitare un’azione civile nel processo penale, al fine di ottenere il risarcimento del danno o la restituzione della cosa dovuta.
La costituzione di parte civile può essere esercitata sia da una persona fisica che da un’associazione o un ente, e può essere diretta nei confronti dell’imputato e del responsabile civile. L’azione civile nel processo penale può essere esercitata anche tramite un procuratore speciale.
La costituzione di parte civile produce i suoi effetti in ogni stato e grado del processo (C.d. “Principio di immanenza”). L’atto di costituzione di parte civile deve contenere determinate informazioni, tra cui le generalità della persona o dell’ente che si costituisce parte civile, le generalità dell’imputato nei cui confronti viene esercitata l’azione civile, e una descrizione del danno subito.
È importante notare che la parte civile si differenzia dalla persona offesa dal reato: la prima è il soggetto danneggiato dal reato o i suoi successori universali, mentre la seconda è il titolare del bene giuridico protetto dalla norma e leso dal reato stesso. Ad esempio, in un omicidio, la persona offesa dal reato è chi ha perso la vita, mentre la parte civile sono i familiari superstiti
La denuncia e la querela sono due strumenti giuridici utilizzati per segnalare un reato alle autorità competenti, ma presentano alcune differenze significative:
- Denuncia: La denuncia è la segnalazione, fatta alle autorità competenti, di un fatto che costituisce reato. La denuncia può essere fatta da chiunque abbia avuto conoscenza di un crimine, anche da un semplice passante che, per caso, assiste a un reato. La denuncia può essere scritta oppure orale. Un reato procedibile d’ufficio, cioè un reato per il quale la legge prevede l’intervento automatico dell’autorità giudiziaria, può essere segnalato da chiunque, anche da persona diversa dalla vittima.
- Querela: La querela, invece, è una segnalazione di un reato procedibile a querela di parte. Questo significa che per alcuni reati, come ad esempio quelli contro l’onore, l’autorità giudiziaria può intervenire solo se la persona offesa presenta una querela, costituendone condizione di procedibilità. La querela è riservata alla persona offesa dal reato.
In sintesi, la differenza principale tra denuncia e querela risiede nel fatto che la denuncia può essere presentata da chiunque abbia notizia di un reato, mentre la querela può essere presentata solo dalla persona offesa dal reato
Le indagini difensive sono un’attività investigativa svolta dal difensore o dal suo sostituto per acquisire notizie utili alla difesa dell’assistito. Queste indagini sono regolate dal Titolo VI-bis del Libro V del codice di procedura penale.
Le indagini difensive presentano alcune specifiche peculiarità che le distinguono da quelle proprie dell’Accusa pubblica:
- Sono meramente facoltative, in contrapposizione alla obbligatorietà tipica delle investigazioni del Pubblico Ministero.
- Hanno una finalità unilaterale, nel senso che mirano esclusivamente alla difesa dell’assistito.
- Sono prive di poteri coercitivi.
Per acquisire notizie, non solo il difensore, ma anche il sostituto, gli investigatori e i consulenti tecnici, possono conferire con le persone in grado di riferire circostanze utili ai fini dell’attività investigativa. Questa acquisizione delle notizie avviene attraverso un colloquio non documentato. In caso di richiesta di dichiarazione scritta, o di assunzione di informazioni scritte, che dovranno essere verbalizzate secondo le modalità previste dall’art. 391-ter, la legittimazione soggettiva è limitata al solo difensore o al suo sostituto.
Nello svolgimento di tale attività il difensore dovrà osservare le norme del Codice deontologico forense, con particolare riguardo ai doveri di probità, lealtà, competenza e verità nel rispetto del principio di lealtà processuale e a garanzia della reale dialettica del procedimento
I delitti contro la fede pubblica sono quei reati che violano i principi fondamentali della fede, come la veridicità. Questi delitti sono disciplinati dal Titolo VII del Codice Penale.
I delitti contro la fede pubblica si suddividono in tre categorie principali:
- Falsità in monete, in carte di pubblico credito e in valori di bollo: Questa categoria include reati come la falsificazione di monete, la spendita e l’introduzione nello Stato, previo concerto, di monete falsificate, l’alterazione di monete, la spendita e l’introduzione nello Stato, senza concerto, di monete falsificate.
- Falsità in sigilli o strumenti o segni di autenticazione, certificazione o riconoscimento: Questa categoria include reati come la contraffazione del sigillo dello Stato e l’uso del sigillo contraffatto, la contraffazione di altri pubblici sigilli o strumenti destinati a pubblica autenticazione o certificazione e l’uso di tali sigilli e strumenti contraffatti.
- Falsità in atti: Questa categoria include reati come la falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, la falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in certificati o autorizzazioni amministrative, la falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in copie autentiche di atti pubblici o privati e in attestati del contenuto di atti.
Questi reati sono puniti con diverse pene, a seconda della gravità del reato commesso
I delitti contro la moralità pubblica e il buon costume sono reati che violano i principi fondamentali della moralità e del buon costume. Questi delitti sono disciplinati dal Titolo IX del Libro II del Codice Penale.
I delitti contro la moralità pubblica e il buon costume si suddividono in diverse categorie:
- Atti osceni: Questo reato si configura quando chiunque in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico compie atti osceni. Gli atti osceni sono atti che violano, turbano o feriscono il naturale senso del riserbo a riguardo dei fatti e delle manifestazioni che si riferiscono alla sfera sessuale, offendendo il sentimento del pudore.
- Corruzione di minorenni: Questo reato si verifica quando un adulto induce un minore a compiere o subire atti sessuali.
- Tratta delle donne e di minori: Questo reato consiste nel reclutare, trasportare, trasferire, alloggiare o accogliere persone allo scopo di sfruttamento, attraverso minacce, violenza, inganno, abuso di potere.
- Pubblicazioni e spettacoli osceni: Questo reato si verifica quando vengono distribuiti, venduti o esposti al pubblico materiali osceni.
Il bene giuridico tutelato da questi reati è la moralità pubblica e il buon costume. Per “moralità pubblica” si intende la coscienza etica di un popolo in un dato momento storico, e più precisamente il suo modo di sentire e distinguere il bene dal male, l’onesto dal disonesto. Per “buon costume” si intende l’abitudine di vita conforme ai precetti di morale, di decenza, di etichetta, di cortesia, nonché in alcuni casi le abitudini che attengono alle manifestazioni sessuali.
I “delitti contro il sentimento per gli animali” sono reati previsti dal Codice Penale italiano nel Libro IX-Bis. Questi reati sono stati introdotti per rispondere alla crescente sensibilità della società nei confronti degli animali.
Gli animali, in questi reati, non sono considerati semplici oggetti del reato o beni patrimoniali, ma esseri viventi dotati di una propria sensibilità psicofisica. L’oggetto giuridico tutelato è il sentimento delle persone verso gli animali.
Ecco alcuni esempi di questi reati:
- Uccisione di animali: è punito chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale.
- Maltrattamento di animali: la legge punisce chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale o lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche ecologiche.
- Spettacoli o manifestazioni vietati: Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque organizza o promuove spettacoli o manifestazioni che comportino sevizie o strazio per gli animali è punito.
In tutti questi reati, l’elemento soggettivo è anche solo il dolo generico. Sono previste delle circostanze aggravanti, come per esempio nel caso di comportamenti tenuti dal reo che cagionino la morte dell’animale, che rendono più elevata la pena.
I “reati contro la famiglia” sono una serie di reati previsti dal Codice Penale italiano che tutelano l’istituzione della famiglia e il vincolo che si crea tra i familiari. Questi reati possono essere commessi sia nel contesto familiare, sia in situazioni differenti. Ecco alcuni esempi di questi reati:
- Bigamia: è punito chiunque, essendo legato da matrimonio, contrae un altro matrimonio.
- Induzione al matrimonio mediante inganno: è punito chiunque induce una persona a contrarre matrimonio mediante l’inganno.
- Incesto: è punito chiunque commette atti sessuali con un parente entro un certo grado di parentela.
- Violazione degli obblighi di assistenza familiare: è punito chiunque, tenuto agli alimenti, omette di prestare l’assistenza necessaria.
- Abuso dei mezzi di correzione o disciplina: è punito chiunque, abusando dei mezzi di correzione o disciplina, maltratta una persona sottoposta alla sua autorità, o a lui affidata per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia.
- Maltrattamenti contro familiari e conviventi: è punito chiunque maltratta una persona del proprio nucleo familiare o una persona convivente.
- Sottrazione di minorenni e di persone incapaci: è punito chiunque sottrae un minore o una persona incapace al genitore, al tutore o al curatore, o a chi ne ha la potestà, la tutela o la cura.
Questi reati possono essere procedibili d’ufficio o a querela della persona offesa. In caso di reati procedibili a querela, è necessario sporgere denuncia-querela entro un certo periodo di tempo dal fatto.
I reati societari e fallimentari sono due categorie di reati previsti dal diritto penale italiano che riguardano l’ambito delle attività d’impresa.
I reati societari sono quei reati che si verificano nell’esercizio di un’attività imprenditoriale svolta in forma societaria. Questi reati sono previsti dal Codice Civile, precisamente al Titolo XI del Libro V, dall’articolo 2621 all’articolo 2642. Le ipotesi di reato in materia societaria sono molto diverse tra loro, in relazione ai molteplici interessi giuridici lesi dai singoli comportamenti puniti dal legislatore. Ad esempio, la trasparenza e correttezza dell’informativa societaria, alla quale protezione sono diretti i reati di false comunicazioni sociali, o al regolare funzionamento delle società e del mercato.
I reati fallimentari, invece, comprendono tutte quelle fattispecie che sono accomunate dalla presenza di una procedura concorsuale nei confronti dell’imprenditore insolvente. Questi reati sono previsti dal titolo VI del R.D. del 16 marzo 1942 n. 267, la cosiddetta legge fallimentare. L’intera materia fallimentare è stata oggetto di una complessiva riforma apportata dal d.lgs. 12 gennaio 2019 n. 14 ed è entrata definitivamente in vigore dal 1° settembre 2021. Quest’ultimo ha introdotto il codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, un codice destinato a sostituire la legge fallimentare e quindi anche le disposizioni penali previste al suo interno.
In entrambi i casi, le sanzioni per i reati societari e fallimentari possono essere molto severe, includendo pene detentive e ammende. Inoltre, in caso di condanna o di patteggiamento, viene disposta la confisca del prodotto o del profitto del reato, nonché dei beni eventualmente utilizzati per commetterlo.
I reati da circolazione stradale sono quei reati che si verificano durante la guida di un veicolo e che violano le norme del Codice della Strada o del Codice Penale italiano. Questi reati possono comportare sanzioni penali, oltre a sanzioni amministrative come multe, decurtazione dei punti della patente, sospensione del permesso di guida, ecc. Ecco alcuni esempi di reati da circolazione stradale:
- Guida in stato di ebbrezza: Questo reato si verifica quando un conducente guida un veicolo con un tasso alcolemico superiore a 0,8 grammi per litro. Se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 g/l, si tratta di un illecito civile, a meno che il conducente non sia un neopatentato.
- Guida sotto l’effetto di stupefacenti: Questo reato si verifica quando un conducente guida un veicolo sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
- Omissione di soccorso: Questo reato si verifica quando un conducente, dopo aver causato un incidente stradale, non si ferma per prestare soccorso alle persone coinvolte.
- Organizzazione o partecipazione a gare di velocità clandestine: Questo reato si verifica quando una persona organizza, promuove, dirige o comunque agevola una competizione sportiva in velocità con veicoli a motore senza esserne autorizzato, o quando una persona partecipa a tali competizioni.
- Falso materiale: Questo reato si verifica quando una persona altera o falsifica documenti o dispositivi di sicurezza relativi alla circolazione stradale.
- Omicidio stradale: Questo reato si verifica quando un conducente causa la morte di una o più persone a causa di una violazione delle norme sulla circolazione stradale.
In tutti questi casi, le sanzioni possono variare a seconda della gravità del reato commesso.
I reati da infortunio sul lavoro sono quei reati che si verificano quando un lavoratore subisce un infortunio o sviluppa una malattia professionale a causa della mancata adozione da parte del datore di lavoro delle misure di sicurezza prescritte dalla legge. Questi reati sono previsti dal Codice Penale italiano e possono comportare sanzioni penali, oltre a sanzioni civili come il risarcimento del danno. Ecco alcuni esempi di reati da infortunio sul lavoro:
- Omicidio colposo commesso in violazione delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro (Art. 589, comma 2, del codice penale): Questo reato si verifica quando un datore di lavoro causa la morte di un lavoratore a causa della violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro.
- Lesioni colpose commesse in violazione delle norme in materia di sicurezza sul lavoro (art. 590, comma 3, del codice penale): Questo reato si verifica quando un datore di lavoro causa lesioni a un lavoratore a causa della violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro.
- Rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro (art. 437 del codice penale): Questo reato si verifica quando un datore di lavoro rimuove o omette dolosamente le cautele necessarie per prevenire gli infortuni sul lavoro.
In tutti questi casi, le sanzioni possono variare a seconda della gravità del reato commesso. Inoltre, in caso di condanna o di patteggiamento, viene disposta la confisca del prodotto o del profitto del reato, nonché dei beni eventualmente utilizzati per commetterlo.
I reati ambientali sono quei reati che si verificano quando un individuo o un’organizzazione danneggia l’ambiente in modo significativo. Questi reati sono previsti dal Codice Penale italiano e da altre leggi speciali, e possono comportare sanzioni penali, oltre a sanzioni civili come il risarcimento del danno. Ecco alcuni esempi di reati ambientali:
- Inquinamento ambientale (art. 452 bis c.p.): Questo reato si verifica quando un individuo o un’organizzazione rilascia sostanze inquinanti nell’ambiente in quantità tali da causare un danno significativo.
- Disastro ambientale (art. 452 quater c.p.): Questo reato si verifica quando un individuo o un’organizzazione causa un danno ambientale di proporzioni tali da alterare in modo significativo l’equilibrio di un ecosistema.
- Traffico ed abbandono di materiale radioattivo (art. 452 sexies c.p.): Questo reato si verifica quando un individuo o un’organizzazione gestisce in modo improprio materiali radioattivi, ad esempio abbandonandoli nell’ambiente o trasportandoli illegalmente.
- Impedimento di controllo (art. 452 septies c.p.): Questo reato si verifica quando un individuo o un’organizzazione impedisce o ostacola le attività di controllo delle autorità competenti in materia ambientale.
- Omessa bonifica (art. 452 terdecies c.p.): Questo reato si verifica quando un individuo o un’organizzazione, responsabile della contaminazione di un sito, non provvede alla sua bonifica.
Inoltre, il codice penale prevede da tempo alcuni reati ambientali, tra i quali ricordiamo: Incendio boschivo (423 bis c.p.), Inondazione, frana, valanga (426 c.p.), Crollo di costruzioni o altri disastri (434 c.p.), Avvelenamento di acque e di sostanze alimentari (439 c.p.), Distruzione di materie prime o di prodotti agricoli o industriali, ovvero di mezzi di produzione (499 c.p.), Diffusione di una malattia delle piante o degli animali (500 c.p.), Uccisione di animali (544 bis c.p), Maltrattamento di animali (544 ter c.p.), Spettacoli o manifestazioni vietati (544 quater c.p.), Divieto di combattimenti tra animali (544 quinquies c.p), Getto pericoloso di cose (674 c.p.), Danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale (733 c.p.), Distruzione o deturpamento di bellezze naturali (734 c.p.).
Le sanzioni per questi reati possono variare a seconda della gravità del reato commesso. Inoltre, in caso di condanna o di patteggiamento, viene disposta la confisca del prodotto o del profitto del reato, nonché dei beni eventualmente utilizzati per commetterlo.
La responsabilità penale degli enti nell’ordinamento giuridico italiano è una forma di responsabilità penale derivante da illecito amministrativo. È stata introdotta dal Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231, e dalla legge 16 marzo 2006, n. 146.
Questa forma di responsabilità si applica alle persone giuridiche, alle società e alle associazioni, anche se prive di personalità giuridica. Questo significa che un’organizzazione può essere ritenuta responsabile per un reato commesso da una persona fisica che ne fa parte, se il reato è stato commesso nell’interesse o a vantaggio dell’ente.
Le sanzioni per questi reati possono variare a seconda della gravità del reato commesso e possono includere multe, interdizioni e confische. Inoltre, in caso di condanna o di patteggiamento, viene disposta la confisca del prodotto o del profitto del reato, nonché dei beni eventualmente utilizzati per commetterlo.
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